Helmut Newton


Photo Helmut Newton

 … non penso mai al gioco grafico, o se ci penso è per evitarlo. Mi piacciono di più i lampadari che vengono fuori dalla testa delle persone. Li trovo divertenti, perché fanno parte di quelle cose che mi avevano proibito di fare.

Quando guardo le mie vecchie fotografie, mi chiedo dove ho trovato la forza per crearmi tutte queste complicazioni. Certo, non l'avrei fatto se non mi ci fossi divertito. Ma non ricomincerei per nulla al mondo, non saprei più neanche da che parte cominciare e soprattutto non ne avrei più la forza fisica.

Succede, ma non spesso, che il buon Dio mi mandi un bel raggio di sole o una bella nuvola al momento giusto. Per questo mi piace lavorare in esterno: dentro lo studio il buon Dio non può far nulla per me, tranne mandare un fulmine e provocare un'interruzione di corrente. In esterno può aiutarmi, come può anche complicarmi la vita mandando la pioggia. Comunque è raro che mi mandi una luce che io non sappia utilizzare in un modo o in un altro.

Quando si fotografano delle persone vere non è come con le modelle. Le modelle sono pagate per star lì. Ma un'attrice si sente fragile davanti l'obiettivo, tutte le donne si sentono fragili, ma un'attrice più delle altre, lo capisco benissimo. È un tale rischio per loro, ed hanno davvero tante ragioni per sentirsi vulnerabili. Quando si ha simpatia per la persona che si fotografa e si vuol fare una buona foto, bisogna procedere con molta cautela.

le foto che scelgo quando i provini tornano dal laboratorio non sono quelle che sceglierei un anno dopo. È un fenomeno interessante - e una prova del fatto che non bisogna buttare niente. Tutto cambia, le nostre idee sulle cose cambiano.

Io accetto ciò che mi viene dato, non ho alcun orgoglio d'autore, non dico: "questa foto è mia perché io ho scattato." Non conosco nulla di più interessante che quelle foto di rapine, riprese da una di queste camere automatiche che ci sono nelle banche! È questa la vita! Se un cane viene a far pipì sulle gambe della mia modella, io lo lascio fare e scatto. Non è stata una mia idea, non gli ho detto: "Su, cagnolino, vieni a far pipì sulle gambe di questa ragazza." Ma se viene e piscia, io scatto, e la foto è mia, mica del cane. Se piazzo la mia macchina sul treppiede, mi metto davanti e dico all'assistente di scattare a un certo momento, è lui che schiaccia il pulsante, ma la foto è mia - tanto più che prima controllo tutto con cura a forza di Polaroid. Ma se un masso, cadendo dal cielo, mi colpisce in testa e io muoio nel momento in cui l'assistente scatta, questo sarebbe straordinario! Non ti pare? Divina sorpresa! Certo che la sorpresa sarebbe ancora più divina se potessi rialzarmi e vedere la foto. Questo sarebbe perfetto e non rifiuterei certo la foto perché è Dio che ha mandato il masso.
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