Elliott Erwitt Biografia

Photo D. Lykes Keenan

Elliott Erwitt (Parigi, 1928) può essere definito il maestro della fotoironia o dell’arte dell’ironia. Nato a Parigi da genitori russi emigrò negli Stati Uniti nel 1939. Studiò fotografia e poi cinema a Los Angeles. Durante la II° guerra mondiale servì in Francia e in Germania come assistente fotografo nell'esercito. In seguito lavorò per la Standard Oil. Dal 1950 Erwitt iniziò a lavorare come fotografo freelance professionista, realizzando sia servizi giornalistici sia pubblicitari . A partire dagli anni settanta si interessò per qualche tempo al video, girando spot pubblicitari e documentari. Ad oggi è autore di oltre venti libri di fotografia. Un fotografo a tutto tondo, dunque, autore anche di film e documentari. Pluripremiato e riconosciuto ovunque, a dispetto di quella sua gigioneria che sembra fargli prendere poco sul serio il mestiere. Eppure Elliott Erwitt per diventare fotografo ce l'ha messa tutta. Nel '44, quando era liceale a Los Angeles trova lavoro nello studio di un fotografo dove impara i segreti della camera oscura. E solo dopo anni di gavetta, una volta tornato a New York, dopo aver viaggiato tra Francia e Italia e grazie all'incontro con il mitico Robert Capa nel 1953 comincia a lavorare come fotografo professionista per la Magnum Photos. Nel 1968 ne diventa presidente per tre nomine consecutive ed ancora oggi ne è membro ed è una delle figure leader nel mondo della fotografia.

Photo Elliott Erwitt

Nel lavoro di Erwitt si leggono molte sfumature, l’ironia, la gioia di vivere, il voler cogliere l’attimo e differenziarsi da altri creatori di immagini. Elliott Erwitt esprime se stesso, ed il suo modo di vedere il mondo, con ogni suo scatto. Dice che preferisce divertirsi, e che se questo suo modo di vedere le cose diverte e fa sorridere anche altre persone, ne è felice. Come ogni fotografo, esce di casa sempre con una macchina fotografica a portata di mano. In questo modo, riesce a rubare e regalare all’eternità momenti emozionanti, divertenti, e romantici. Anche se, parole di Erwitt, quando ti capita l’immagine giusta, la foto che vorresti scattare in quel momento, al solito non hai portato con te la macchina fotografica. Se così fosse, ammirando le fotografie del maestro, vien da pensare che Erwitt così sfortunato non lo è stato. Secondo Erwitt non si studia la fotografia, la si fa. Semplicemente se si vendono Corn Flakes o autovetture, la manipolazione dell’immagine, non solo è giustificata, ma quasi si rende indispensabile. Diverso è quando si parla di fotografia. In tal caso, il fotografo deve saper cogliere l’attimo, deve eventualmente aspettarlo. In particolare, deve mettere nel budget una buona dose di fortuna. Deve saper catturare il momento e renderlo visibile per emozionare il pubblico. Di grandi foto Erwitt ne ha fatte parecchie. Oltre la celeberrima immagine dei due fidanzati (amanti? innamorati?) catturati dal suo obiettivo dallo specchietto di un auto in corsa che immaginiamo sfrecciare sulla Costa Azzurra o su una superba panoramica della California, Erwitt ha immortalato il lutto di Jackie Kennedy, lo stravagante accostamento di un Cristo e una Pepsi, oltre all'incontro a Mosca nel '59 tra Nixon e Kruscev, l'indimenticata Marilyn Monroe sul set del film 'Gli spostati'. E poi luoghi, cose e soprattutto bambini e animali che sono i suoi soggetti preferiti. Erwitt e stato anche l’inventore degli : “Snaps” ovvero gli scatti umoristici che dimostrano che la storia sta tutta nel momento colto al volo. E che qui sta anche la chiave dell'umorismo. Egli commenta così i suoi “snaps”: "A volte, l'aspetto umoristico è nella fotografia, non nella scena fotografata. Voglio dire che può succedere di fotografare una scena meravigliosa e di ottenere una fotografia senza vita, che non trasmette nulla. Poi scatti una foto senza importanza, di qualcuno che si gratta il naso, e viene fuori una grande fotografia".