Totò (Antonio De Curtis)

 


Che cosa ho chiesto a San Giovanni? Un terno? una quaterna? una cinquina? Niente di tutto questo, ma una sciocchezzuola, una bazzecola, una quisquilia, una pinzillacchera: far cadere la lingua a mia moglie.
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Toglimi una curiosità, tuo zio è sempre morto?
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La mia faccia non mi è nuova, ce l'ho da quando sono nato.
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Parli come badi, sa!
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Lo stomaco mi funziona benissimo: non ho appetito perché sono dissidente.
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Non so leggere, ma intuisco.
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L'uomo discende dalla scimmia. Io no perche' sono raccomandato.
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Aristofane è morto? E quando è successo? Duemila anni fa? Dio, come passa il tempo.
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Chi dice che i soldi non fanno la felicità, oltre a essere antipatico, è pure fesso.
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Il denaro fa la guerra, la guerra fa il dopoguerra, il dopoguerra fa la borsa nera, la borsa nera rifà il denaro, il denaro rifà la guerra.
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Io non rubo, integro. D'altra parte in Italia chi è che non integra?
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A proposito di politica, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?
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Sono ghiotto di ossobuchi, ma mangio solo il buco perché l'osso non lo digerisco.
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Si dice che l'appetito vien mangiando, ma in realtà viene a stare digiuni.
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Lei vuole sposare mia figlia? No, non se ne fa niente: a me i generi non interessano, a meno che non siano alimentari.
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La vedova è la moglie di un cadavere.

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